L'intervento di Valerio Montalbano al Meeting di Rimini nell'ambito dell'incontro dal titolo "Dagli uomini d'onore agli uomini d'amore", in continuità ideale con la mostra su Rosario Livatino del 2022 e con l’evento su Don Giuseppe Puglisi del 2023 ha commosso non solo noi che siamo suoi amici e condividiamo con lui l'avventura di Portofranco PA , ma tutti coloro che sono stati presenti e ha interpellato drammaticamente le coscienze di tutti.
Di seguito il prezioso commento sull'incontro da parte di Gianni Mereghetti
"Una testimonianza commovente quella data da Valerio Montalbano: il suo racconto in cui ha percorso il giorno dell'uccisione del padre, tutte le emozioni vissute di fronte a quel terribile assassinio, sono state parole da brividi nel silenzio tutto compreso della sala. Suo padre, il dottor Montalbano, viene ucciso perché era una "camurria", disturbava il potere di Giovanni Brusca a Camporeale. "Di fronte a questa persona che ha ucciso mio padre - ha detto Valerio - io capisco che non sono diverso da lui, sia io che lui siamo peccatori, ma nello stesso tempo siamo amati e lasciati liberi. Sia io che lui abbiamo bisogno di piangere, sia io che lui dobbiamo rispondere a Gesù che ci ama e come con Pietro chiede sia a me sia a lui "mi ami tu?" ...... Ma io non sono stato sconfitto, non ho perso quella sera in cui mio padre è stato ucciso, perché il Verbo si è fatto carne."
Valerio con le sue parole che vengono dal cuore ha portato nei saloni del Meeting qualcosa di nuovo, qualcosa che è misericordia, perché ha detto a se stesso e all'assassino di suo padre chi è, un essere che porta il peccato infisso dentro la sua umanità e Colui che lo abbraccia, ma che nello stesso tempo domanda il gesto di libertà che lo accolga. È una sfida quella che ha portato Valerio, la sfida a muovere la libertà, a riconoscere l'amore di Cristo corrispondendogli con decisione e con tutto il proprio affetto. Valerio così in modo drammatico e con grande intensità ha toccato il vertice della misericordia, là dove il perdono non è accettazione passiva ma presa di responsabilità di fronte all'amore gratuito di Gesù.
In questo modo il suo racconto dai toni drammatici e con tanto coinvolgimento emotivo ha fatto ben capire la grande testimonianza di Domenico Pace, l'assassino del beato Livatino: sono state le parole di Pace molto vissute, con passaggi da brividi perché parole di un uomo che ha riconosciuto il suo male e nello stesso tempo ha capito che ciò che ha fatto e di cui lui prova un forte senso di colpa però non lo definisce, perché il giudice Livatino che lui ha ucciso gli fa vedere che lui, come ha detto Montalbano, è definito non dal suo terribile gesto ma dall'amore di Gesù. Così il racconto di Pace è stata la confessione di un uomo che ha trovato in quel giovane e innocente giudice che lui ha ucciso colui che lo ha portato sulla strada in cui ritrovare se stesso.
Due storie eccezionali, che testimoniano che per tutti, sia per gli assassini sia per le vittime c'è la possibilità di trovare l'amore di Cristo che salva e questo perché è Cristo stesso a muoversi e ad offrire alla libertà di tutti il suo sguardo che fa ritrovare all'essere umano la sua umanità!"
Comments