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"Da solo non basto" a Danisinni

  • portofrancopa
  • 27 ott
  • Tempo di lettura: 2 min
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Si è chiusa la mostra "Da solo non basto. In viaggio con i ragazzi di Kairòs, Portofranco e Piazza dei mestieri" che Portofranco Palermo, insieme alla Comunità di Danisinni e con la collaborazione del Centro culturale "Il sentiero", del Centro di solidarietà "Don Giosuè Bonfardino" e del Cesvop ha presentato al Villaggio circolare di Danisinni.

La mostra, esposta al Meeting di Rimini del 2023, ha voluto raccontare come le domande, le difficoltà, il disagio e la solitudine dei ragazzi e delle ragazze possano essere raccolte ed accolte in un abbraccio con qualcuno che senza un proprio tornaconto si prende cura di loro, come è stato testimoniato nell'incontro inaugurale.

La mostra ha voluto documentare come anche in una città come Palermo, piena di problematiche gravi e ultimamente anche di violenza brutale, questo sia concretamente possibile. La Comunità di Danisinni, guidata da frà Mauro Billetta, sita nel cuore di Palermo, a due passi dalla Cattedrale, infatti è un luogo tangibile nel quale è evidente come il mettersi insieme per una testimonianza di bene ha trasformato un posto che era destinato al degrado, in un luogo di bellezza e di vita, di familiarità e di bene, pur dentro ad una realtà comunque difficile.

Proprio per questa evidenza Portofranco Palermo ha deciso di raccontarsi e di raccontare anche di Kairòs e di Piazza dei mestieri, attraverso la mostra, proprio in questo luogo. Ed è stato un racconto e una proposta che ha raggiunto circa 900 ragazzi e ragazze provenienti della scuole di Palermo e anche della provincia. I ragazzi, ma anche i loro insegnanti, sono stati attenti e certamente colpiti dal video in cui le due storie di Chiara e di Rashid divenivano volti in carne e ossa, racconti di vita vissuta. Lo documentano le reazioni che hanno lasciato nel quaderno posto all'uscita della mostra. Veronica scrive: "Ho apprezzato molto la mostra, mi ha colpito molto il fatto che i ragazzi stanno ritrovando se stessi..." e in un altro messaggio collettivo di una quarta "è un sollievo sapere che esistono ancora adulti che hanno uno sguardo attento ai giovani e alla loro difficile realtà..." per concludere come hanno fatto alcuni ragazzi di quinta che "...non si è mai abbastanza poveri, abbastanza tristi, abbastanza aridi da non avere più niente da dare agli altri".


Sull'incontro inaugurale della mostra leggi l'articolo di Gianni Mereghetti



 
 
 

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